Milano

Pioltello, deraglia il treno dei pendolari: morte 3 donne e 46 feriti. "Rotaia ha ceduto, stava per essere sostituita"

Il treno numero 10452 è uscito dai binari alle 6.57. Partito da Cremona, era diretto alla stazione di Milano Porta Garibaldi. Tanti incastrati a lungo tra le lamiere. L'ipotesi che si fa strada: ha ceduto un binario che in poche ore doveva essere sostitutito. Il ministro Delrio: "Subito la verità". Il dolore del Papa

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Persone incastrate tra le lamiere, elicotteri a far da spola con gli ospedali, soccorritori in arrivo da mezza Lombardia e dall'Emilia-Romagna, morti e tanti feriti. Il bilancio parla di tre vittime, tutte donne (Pierangela Tadini, 51 anni; Giuseppina Pirri, 39 e Ida Maddalena Milanesi, 61) di alcuni feriti gravi (quattro in codice rosso ma non in pericolo di vita) e di altre 46 persone ricoverate in condizioni meno serie o medicate sul posto.

Morti e feriti gravi erano nella terza carrozza. Coinvolti nel disastro sono i passeggeri del treno numero 10452 - 350 pendolari a bordo - che collega Cremona a Milano Porta Garibaldi e che alle 6.57 è sparito dai 'radar' delle ferrovie ed è ricomparso intorno alle 7 ad alcuni chilometri dalla stazione dei Pioltello rovesciato, in parte accartocciato contro un palo della luce e con un gran numero di persone prigioniere delle carrozze. Ad avere la peggio sono i passeggeri del terzo vagone, quello che è finito distrutto dall'impatto seguito al deragliamento. 

Il macchinista: "Ho frenato ma era troppo tardi". Ai soccorritori il macchinista ha raccontato: "Quando ho sentito che vibrava tanto, ho azionato subito il freno ma era già troppo tardi, il treno era già fuori dai binari". Parla di quelle vibrazioni anche un testimone, Gianmarco, 25 anni, pendolare salito a Crema, che racconta: "Poco prima di Pioltello il treno ha cominciato a tremare, abbiamo capito che stava per succedere qualcosa. Il treno era pieno perché a Treviglio salgono in tanti. Avrà tremato per 3-4 minuti poi è arrivata una botta enorme e una vettura si è staccata". I vigili del fuoco hanno dovuto aprire le pareti come fossero scatolette di latta per tirare fuori i feriti. Alle otto del mattino il livello di emergenza era ai massimi livelli. Vigili del fuoco, poliziotti, carabinieri, infermieri, medici, volontari della protezione civile, personale delle ambulanze erano a Pioltello per quello che è uno degli incidenti ferroviari più gravi della Lombardia. 
Il punto della rotaia in cui potrebbe essere avvenuto il cedimento 

· La telefonata dello studente: "Mamma sono vivo"

Pm: "Stazione passata tra le scintille". Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’incidente parte circa un chilometro prima della stazione di Pioltello, quando il treno viaggia a 140 chilometri orari, una velocità che, al momento, non risulta essere stata segnalata come eccessiva per quella tratta. Le ruote escono dai binari a causa del cedimento di un pezzo di rotaia lungo circa 23 centimetri che è stato ritrovato a circa venti metri dai binari. Proprio in quel punto era previsto, a giorni, un intervento di sostituzione di un tratto usurato. Il convoglio attraversa la stazione già con le carrozze che corrono fuori dalla ferrovie, le scintille allarmano i viaggiatori fermi sulla banchina che saltano indietro per non rimanere feriti. La terza carrozza colpisce i primi tre pali dell’elettrificazione della rete, che vengono divelti, e si ferma dopo un chilometro dalla stazione, contro un quarto palo. È in questo vagone, ritrovato senza ruote, che ci sono le tre vittime e i feriti più gravi.

Treno deragliato a Pioltello, i Vigili del Fuoco dentro il vagone accartocciato

Le cause. Sono partite subito le indagini. E l'ipotesi che si fa strada è agghiacciante: il binario che ha ceduto stava per essere sostituito. Pare addirittura che a fianco al binario 'seduto' e rimasto senza copertura per 23 centimetri, ce ne fosse uno nuovo che doveva essere rimpiazzato in poche ore. A causa di quel pezzo mancante - come evidente da alcune fotografie, insieme ad un bullone saltato - il treno ha cominciato a ondeggiare e vibrare. Il deragliamento e' cominciato 2,3 km prima del luogo dello schianto. Poi la carrozza 3 ha preso, come fossero dei birilli, prima uno e poi l'altro palo della luce, piegandosi attorno all'ultimo.

Disastro colposo, manager Rfi saranno indagati. Per svolgere tutti gli accertamenti necessari, gli inquirenti iscriveranno, come atto dovuto, i responsabili legali e della sicurezza di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) nel registro degli indagati. La scatola nera è stata immediatamente sequestrata così come i vagoni, l'intera area del disastro, i documenti che riguardano manutenzione e lavori su quel tratto di binari. L'inchiesta è stata aperta per disastro colposo ferroviario e al termine della prima giornata di rilevi i vigili del fuoco hanno consegnato una relazione alla procura. Non è escluso che siano necessarie anche altre iscrizioni tecniche come quelle dei responsabili di Trenord. I tecnici di Rfi sostengono che i sistemi di sicurezza, dopo l'incidente, hanno funzionato: i sensori di posizionamento hannno rilevato il passaggio anomalo di alcune vetture del treno e hanno bloccato la circolazione nell'area.

Il precedente. A luglio, proprio nello stesso tratto, si era verificato qualcosa di simile, ma senza vittime. Non è detto che tra i due episodi ci sia una relazione, ma certo ora quel precedente torna alla mente. All'epoca un treno aveva sviato dai binari appena fuori dalla stazione di Pioltello, all'altezza di via Genova. Il convoglio 2627 di Ferrovie Nord era diretto a Bergamo. Il macchinista non era riuscito a effettuare regolarmente la manovra sullo scambio e così le prime due carrozze - quella del conducente e la prima dei passeggeri - erano uscite dai binari ed erano rimaste appoggiate sulle pietre del percorso, lungo la massicciata. Tanta paura ma nessun ferito fra i 250 viaggiatori.

I numeri di telefono per i familiari. La prefettura ha attivato il "Centro coordinamento soccorsi". In azione ci sono polizia, carabinieri, Stradale, Polfer, vigili del Fuoco,  Areu 118, Croce rossa, Trenord e Rfi. Sono state attivate delle linee telefoniche dedicate ai parenti dei viaggiatori (02 77.584.184 e 02 77.584.892). La circolazione dei treni è rimasta bloccata sulle linee ferroviarie: Bergamo-Cremona, Varese-Novara nella direzione verso il passante ferroviario e l’Alta Velocità Milano-Venezia, mentre la viabilità ordinaria su strada è regolare. Deviazioni e interruzioni verranno mantenute fino a quando la procura non darà l'ok al dissequestro dell'area.

Il dolore del Papa. Anche il Papa esprime il suo dolore per la tragedia di Pioltello: "Profondamente rattristato per il grave incidente ferroviario avvenuto in Pioltello, il Santo Padre Francesco esprime la sua sentita partecipazione al dolore di quanti sono stati colpiti dal drammatico evento e, mentre assicura fervide preghiere di suffragio per coloro che sono tragicamente scomparsi, formula vivi auspici di pronta guarigione per i passeggeri rimasti feriti ed invia di cuore la benedizione apostolica". E' il telegramma diffuso dalla Santa Sede a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, dopo l'incidente ferroviario a Pioltello. Anche l’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini prega per le vittime e chiede "agli uomini che ne hanno la responsabilità giustizia sull'accaduto e condizioni di sicurezza per il futuro".

Polemiche social contro Trenord. Trenord, attraverso i propri canali online, ha spiegato subito dopo l'incidente che "a causa di un inconveniente tecnico in prossimità della stazione di Pioltello, che richiede un necessario intervento delle autorità competenti, la circolazione è al momento interrotta tra le stazioni di Treviglio e Milano". Questo tipo di linguaggio burocratico di fronte a un incidente di tale portata, con vittime e feriti, ha scatenato le polemiche sui social.

Treno deragliato, Delrio: ''Inaccettabile morire mentre si va al lavoro. Vogliamo la verità''

Delrio: "Attivata una commissione ministeriale". Il responsabile dei Trasporti per il governo, Graziano Delrio, ha convocato una riunione straordinaria in prefettura a Milano per fare il punto della situazione: "Il sistema ferroviario italiano è certamente uno dei più sicuri al mondo ma vogliamo la verità, la si accerti rapidamente, perché è inaccettabile morire mentre si va al lavoro". Per questo è già stata attivata "una commissione d'inchiesta ministeriale parallela che non interferisce con la Procura cui abbiamo dato tutta la nostra collaborazione".